Un cablaggio ethernet in rame può coprire al massimo 100 metri di distanza. Ed ala vecchia ed ala nuova dell’istituto distano più di cento metri (considerando che il cavo, che parte dalla saletta server in segreteria, deve passare per l’ingresso, il settore azzurro, la biblioteca, ed arrivare all’armadio dati dell’ala vecchia, a metà del corridoio). Per coprire maggiori distanze occorre affidarsi ad altre tecnologie, come ad esempio una dorsale in fibra ottica (che, con lo stesso protocollo ethernet, può coprire distanze maggiori: fino a qualche chilometro). Già da qualche anno (prima che arrivassi io) era stata posata una dorsale in fibra multimodale (la meno costosa, per intenderci) che connetteva i due apparati di rete attivi principali (gli switch core).
Ma le cose cambiano, soprattutto se sono io a gestire la rete, e gli switch core ora sono passati da 2 a 6 (4 in saletta server in ala nuova e 2 nell’armadio dati in ala vecchia). Occorreva quindi ridondare il collegamento ala vecchia — ala nuova, in modo che, in caso di guasto di uno degli switch o rottura del cablaggio stesso, le connessioni non si interrompano.
Proprio ieri, durante queste fesitvità pasquali, ho messo in produzione la seconda dorsale in fibra ottica. Ora l’ala vecchia ha un doppio collegamento (gigabit) ridondato in fibra verso l’ala nuova.
Alla porta 25 dello switch Maskcore2 ed alla 26 di Maskcore1 sono collegate le terminazioni delle due dorsali in fibra, indicate con l’etichetta D
Ora, se per caso MASKCORE2 (che è il “capo” degli switch) dovesse avere dei guasti, i dati saranno trasmessi dalla dorsale collegata a MASKCORE1