Un cablaggio ethernet in rame può coprire al massimo 100 metri di distanza. Ed ala vecchia ed ala nuova dell’istituto distano più di cento metri (considerando che il cavo, che parte dalla saletta server in segreteria, deve passare per l’ingresso, il settore azzurro, la biblioteca, ed arrivare all’armadio dati dell’ala vecchia, a metà del corridoio). Per coprire maggiori distanze occorre affidarsi ad altre tecnologie, come ad esempio una dorsale in fibra ottica (che, con lo stesso protocollo ethernet, può coprire distanze maggiori: fino a qualche chilometro). Già da qualche anno (prima che arrivassi io) era stata posata una dorsale in fibra multimodale (la meno costosa, per intenderci) che connetteva i due apparati di rete attivi principali (gli switch core).
Ieri mattina, 21 marzo 2015, alcune classi si sono recate in Auditorium per assistere all’intervento sulla legalità del magistrato Ilda Boccassini e, a seguito degli studenti, anche i loro smartphone hanno “partecipato” alla conferenza, connettendosi all’access point in auditorium. Nulla di strano, se non si considera un (nuovo) record di connessioni simultanee al singolo access point: 204 utenti connessi simultaneamente!
Ormai è più di un anno che la scuola ha attivato Google Apps for Education. Inizialmente gli account sono stati creati per le sole classi Generazione Web (due quarte e due seconde), i docenti e la segreteria. Nel secondo quadrimestre si sono aggiunte le classi quinte e, da quest’anno scolastico, tutti gli studenti ed il personale (bidelli compresi) hanno il loro account. E proprio da quest’anno scolastico Google ha deciso di espandere lo spazio a disposizione per ogni utente, togliendo ogni tipo di limite.
Oggi entra a far parte della grande infrastruttura informatica della scuola un nuovo server: MaskHosting. Come può far intuire il nome, si tratta di un server pensato per l’hosting condiviso, ovvero per ospitare diversi siti web, basato sullo stack “LAMP”: Linux (come sistema operativo), Apache (come web service), MySQL (come database) e PHP (come linguaggio di programmazione web).
Un Centro Elaborazione Dati ne consuma di elettricità (basti solo pensare al raffreddamento degli ambienti, dato che i locali devono stare ad una temperatura attorno ai 20°C costante, sia d’inverno che d’estate) e fa produrre quindi molta anidride carbonica. I principali produttori di server, infatti, ormai concentrano la loro attenzione non solo nella realizzazione di sistemi potenti, ma anche efficienti in termini di consumo elettrico e necessità di raffreddamento (sia per indurre un risparmio in termini economici che ecologici). Ed anche i datacenter, le server farm (le residenze dei server) e i relativi sistemi di raffreddamento sono da qualche anno progettati nell’ottica della sostenibilità, per il duplice fattore economico ed ecologico.




